Disabili e ascensori, l’Ater chiarisce il proprio impegno
Il Commissario dell’Ater Fabrizio Ferracci precisa la posizione dell’Ente in merito alla notizia pubblicata su organi di informazione locali sui “ritardi” nell’installazione di un ascensore per persone disabile
In merito alla notizia circa la denuncia del ritardo dell’Ater nell’installazione di un ascensore per una persona disabile, è doveroso fornire informazioni per inquadrare correttamente la vicenda che, per come è stata denunciata e rappresentata, rischia di generare confusione sia tra i lettori che tra gli utenti dell’Ater.
Il richiedente è regolare assegnatario dal 2006 di un alloggio sito a Terracina dotato di ascensore; nel 2012 l’Ater ha provveduto ad adeguare il bagno con servizi igienici funzionali allo stato di disabilità.
Nel 2013, il padre dell’inquilino, assegnatario anche lui di un ulteriore alloggio Ater sempre ubicato a Terracina, faceva richiesta dell’installazione di un ascensore nella palazzina della propria abitazione, per consentire al proprio figlio di accedervi.
Venti giorni dopo la presentazione dell’istanza, il Dirigente dell’Area Tecnica dell’Ater aveva comunicato formalmente al richiedente che: “non appena le risorse economiche saranno effettivamente disponibili, verranno effettuati specifici sopralluoghi da parte del personale tecnico dell’ente per verificare la fattibilità e la tipologia degli interventi richiesti sia dalla S.V. sia da altri assegnatari”.
Le risorse economiche destinate all’abbattimento delle barriere architettoniche non sono purtroppo arrivate e, nel 2014 la Regione Lazio ha comunicato all’Ater che il Bilancio regionale non “presenta stanziamenti per le finalità richieste”; tale circostanza non ha reso possibile l’intervento richiesto.
Nel maggio 2015, a fronte della mutata condizione familiare dell’assegnatario, che aveva inoltrato richiesta di ampliamento per ricongiungersi al nucleo dei genitori, l’alloggio è rimasto nella disponibilità dell’ex coniuge, come previsto dalla sentenza di separazione, fino alla maggiore età dei figli, alloggio che rientrerà nella disponibilità dell’assegnatario dopo tale scadenza.
E’ evidente, pertanto, che l’esigenza prospettata è frutto delle intercorse mutate condizioni familiari, concretizzatesi di recente.
Al fine di dare immediata soluzione al problema, questa Azienda proporrà uno scambio consensuale dei due alloggi in questione.
In alternativa, essendo in corso una programmazione di diversi interventi di abbattimento barriere architettoniche richieste da altri utenti con analoghe problematiche mediante fondi di bilancio, verranno inclusi anche i lavori in questione; peraltro, essendovi nell’edificio interessato la presenza di altri proprietari sarà necessario interpellarli (sei proprietari su un totale dodici alloggi).
Infine, è doveroso sottolineare la correttezza degli uffici di Ater Latina che, in questo come in altri casi simili, hanno applicato la procedura fornendo all’istante tutte le informazioni sul procedimento.