Ater. Gruppo FI Lazio in visita alle sedi di Latina e Frosinone
Riceviamo dal Gruppo Consiliare di Forza Italia della Regione Lazio e pubblichiamo
Questa mattina i consiglieri regionali di Forza Italia Mario Abbruzzese, Adriano Palozzi e Giuseppe Simeone hanno visitato le Ater di Latina e Frosinone. Si è trattata della seconda e terza tappa – la prima è stata effettuata nell’ente di Viterbo – di un vero e proprio tour che vede gli azzurri impegnati nel verificare in prima persona la situazione interna a queste aziende,soprattutto in un momento di grande crisi economica e di costante emergenza abitativa. Ad accoglierli presso l’Ater di Latina, il Commissario Ing.Fabrizio Ferracci e a Frosinone il Commissario Antonio Ciotoli. Le iniziative in questione nascono anche in virtù del fatto che a breve il consiglio regionale si troverà a discutere della proposta di legge di riordino di alcuni enti, e tra questi anche l’Ater.
“Vogliamo capire lo stato di questi enti pubblico-economici, – ha detto il consigliere regionale Mario Abbruzzese – che in quanto tali dovrebbero essere messi nelle condizioni di creare economia, per cercare di formulare proposte attendibili nella discussione relativa al nuovo ruolo delle Ater. Intenzioni, ovviamente, da inserire nella prossima proposta di legge per il riordino di questi organismi, attualmente in esame in commissione bilancio. Non vogliamo farne una questione prettamente numerica o soltanto concernente i tagli alle poltrone. Quelle che devono essere riviste, secondo noi, sono le funzioni delle Ater.
A Latina abbiamo trovato un ente abbastanza efficiente e organizzato, mentre qui a Frosinone siamo di fronte ad una struttura in sofferenza con un buco in bilancio di 3 milioni e 600 mila euro, ma non per diretta responsabilità del management. Infatti, i canoni di locazione risultano essere bassissimi, ma soprattutto non versati. Secondo una stima dell’ente, infatti, il 50% degli utenti che dovrebbe corrispondere il canone minino di 7 euro e settantacinque al mese è moroso. Ma anche nella fascia superiore – quella da 30-35 euro, che risulta essere il 45% delle utenze – c’è una morosità molto diffusa.
Pertanto, credo che sia necessario rivedere le funzioni e la riorganizzazione delle Ater all’interno dei rispettivi territori. Siamo d’accordo, dunque, sulla possibilità di avere per questi organismi una singola governance, ma lasciando in attività i presidi territoriali”.
“La missione per cui sono state create le Ater, ad oggi, è svanita – ha detto, invece, il consigliere Giuseppe Simeone – La sfida che vogliamo lanciare alla giunta Zingaretti, che ci ha proposto il riordino di tali enti, non è prettamente numerica (una struttura anzichè 7), ma sulle prerogative da attribuire alle realtà, anche all’indomani della scomparsa delle province. Infatti, è molto riduttivo ragionare in termini matematici. Bisogna riflettere sul merito e sulle competenze dell’ater, che operano in un settore molto delicato e complesso. Quindi, il loro ruolo deve essere rafforzato consentendo loro di lavorare concretamente e affrontando le varie problematiche esistenti. Il ragionamento – ripeto – va puntato sulle competenze. Altrimenti, senza le giuste funzioni e senza poter dare un servizio vero ai cittadini, quanto vale che diventino uffici regionali, ovviamente senza perdere le rappresentanze territoriali.
“Il nostro scopo – ha aggiunto il consigliere Adriano Palozzi – è quello di partecipare attivamente a quella che sarà la discussione riguardo al futuro di questi enti. E’ chiaro che non è più pensabile che la società possa pagare canoni irrisori, come i 7 euro e settantacinque, per avere una casa. Perché è palese che poi la gestione manutentiva di questi immobili sarà sicuramente deficitaria.